L’Italia che partiva. Via mare verso l’America

Il Galata Museo del Mare dal 14 marzo al 14 aprile 2024 ospita la mostra di Giovanni Cerri “L’Italia che partiva. Via mare verso l’America”, incentrata sull’immigrazione degli italiani verso gli Stati Uniti tra il 1876 e il 1925.

Un’esperienza espositiva in bianco e nero, omaggio agli italiani che emigrarono verso il nuovo continente, in grado di toccare nel profondo dell’anima.

Curata dalla storica dell’arte Barbara Vincenzi e sostenuta dal Museo Italo Americano of San Francisco, l’esposizione traccia le storie di uomini e donne che partirono dai quattro porti d’imbarco autorizzati di Genova, Napoli, Palermo e Messina, spinti dalla speranza di una vita migliore.

Attraverso una selezione di venti opere evocative realizzate lo scorso anno in tecnica mista su tela o tavola, Giovanni Cerri, esplora la memoria collettiva di un’epoca caratterizzata da profonde trasformazioni sociali e culturali.

Il bianco e nero, oltre a rappresentare un documento storico, è un invito a celebrare la memoria dei nostri antenati, pronti a confrontarsi con nuove tradizioni, usanze e leggi per cercare fortuna.

Dei dipinti in esposizione, uno solo è a colori. Intitolato “Il viaggio”, simboleggia l’incertezza dell’avventura umana e permette al visitatore di riflettere liberamente sul significato del viaggio e sull’importanza di tutte quelle storie individuali e collettive che allora contribuirono a comporre il tessuto della nostra identità nazionale.

Infine, la mostra rende omaggio a tre figure emblematiche dell’emigrazione italiana: Ferdinando Nicola Sacco, Bartolomeo Vanzetti e George Moscone.

I primi due, attivisti e anarchici italiani, furono condannati nel 1927 alla sedia elettrica, per l’omicidio di un contabile e di una guardia di un calzaturificio. Il terzo, di origini liguri e sindaco di San Francisco, fu un progressista e difensore dei diritti civili, ucciso nel 1978 insieme all’attivista Harvey Milk, da un ex consigliere comunale.

La mostra è stata realizzata in collaborazione con il Museo Italo Americano of San Francisco e il sostegno di Valla Morrison & Schachne Inc. PC, Mediafilm, Officine Mara, ARAG e Axa e Gec &co intermediazioni assicurative.


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