Come già vi avevo annunciato, inizierò a proporvi alcuni articoli della newsletter dei Promotori dei Musei del Mare. Questo articolo è stato scritto per l’edizione di giugno: racconta del museo Vikingskipshuset ad Oslo.
La capitale norvegese custodisce un vero tesoro del patrimonio culturale marittimo: tre navi cerimoniali vichinghe, la Oseberg, la Gokstad e la Tune, pensate per parate funebri in onore di importanti personalità, in un eccezionale stato di conservazione. Costruite nel IX secolo, sono state rinvenute sotto terra, proprio come prevedeva la tradizione nordica, dal momento che queste imbarcazioni dovevano traghettare i defunti nell’aldilà.
La prima delle tre è la Oseberg, scoperta nel 1904, nei dintorni di una fattoria di Tønsberg. È lunga 21 metri e larga 5, realizzata in legno di quercia intarsiato e decorato. Ospitava le spoglie di due donne: la prima, più anziana, si pensa potesse essere la Regina Asa, la giovane, una parente o una serva. Nonostante il saccheggio dei gioielli contenuti, sono stati ritrovati molti manufatti.
La Gokstad fu ritrovata nel 1880, anch’essa nei pressi di una fattoria di Sandefjord. Insieme a questa furono rinvenute tre barchette più piccole, una tenda, una slitta e dei resti di alcuni animali. È lunga 24 metri e larga 5 e si presenta più grezza. Al suo interno, un uomo morto in battaglia di circa quarant’anni che, purtroppo, non è stato rinvenuto insieme ai suoi suppellettili a causa una razzia.
L’ultima delle tre navi è la Tune, rinvenuta nel 1867, sepolta sotto una fattoria di Rolvsøy. Delle tre è la più piccola, con una lunghezza inferiore ai 19 metri e una larghezza di 4.2. Se ne possono ammirare soltanto alcuni frammenti che restituiscono intatto il fascino dell’epoca vichinga.
L’attuale museo è chiuso, in preparazione del nuovo importante progetto di valorizzazione e allestimento che si prevede di inaugurare nel 2026.
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